William N. Copley

New York, 1919 – Sugarloaf Key, 1996

William Nelson Copley (New York, N.Y, 1919 – 1996 Sugarloaf Key, Florida) è stato un artista americano attivo nel periodo postbellico fino alla fine del XX secolo, celebrato per il suo pionieristico corpus di opere che esplora umorismo, erotismo e critica sociale. In primis pittore e fiero autodidatta, Copley ha adottato uno stile figurativo anomalo in opere che affrontano una serie di temi e soggetti provocatori, comprese incursioni ripetute nei territori del sesso, della politica e dell'autobiografia. Profondamente influenzato dal lavoro dei surrealisti, Copley ha perseguito una dimensione poetica nell'arte, mirando a stimolare divertimento, meraviglia e auto-scoperta, in un momento storico in cui tali preoccupazioni non erano in sincronia con le tendenze artistiche dominanti. In una biografia inviata al Whitney Museum of American Art a metà degli anni Settanta, Copley scrisse: "Il mio stile, qualunque esso sia, ha a che fare con la scoperta di me stesso". In totale, il corpus visivo dell'artista include dipinti, disegni, collage, oggetti scultorei, stampe, libri d'artista e opere multiple.

Con una formazione da scrittore e giornalista, Copley si impone per la prima volta come artista a Los Angeles dopo la chiusura dell’ambiziosa ma breve parabola delle Copley Galleries a Beverly Hills, in California, galleria che gestisce insieme al cognato, l'artista John Ployardt, dal 1948 al 1949. Dopo aver iniziato a dipingere diversi anni prima, nel 1946-1947, all'età di 27 anni Copley riceve un precoce incoraggiamento dagli artisti Max Ernst, Man Ray e Marcel Duchamp—di cui diviene amico durante il periodo della sua galleria. Copley, che non aveva ricevuto alcuna formazione accademica, abbraccia uno stile pittorico primitivo che ritiene in grado di essere più diretto e potente. Eliminando le vocali dal cognome della sua famiglia adottiva, Copley inizia a firmare le sue opere come CPLY.

La prima produzione dell'artista si sviluppa da un’iniziale influenza di René Magritte, dal suo metodo di "assemblare immagini". Verso la metà degli anni Sessanta, il linguaggio visivo di Copley si distingue per immagini narrativamente libere caratterizzate da figure curvilinee (spesso rappresentate senza volto), nette linee di contorno, colori luminosi e spazi pittorici appiattiti. L'artista idea un vocabolario distintivo di motivi ricorrenti, che avrebbe successivamente descritto come una "mitologia privata" di immagini e personaggi. La figura maschile con la bombetta, la donna nuda o seminuda, la coppia abbracciata, il poliziotto, la prostituta, l'automobile e numerosi altri elementi servono da punti di partenza per le sue idee narrative e pittoriche. Allo stesso tempo, il suo lavoro esplora un vasto terreno di riferimenti letterari e storico-artistici, che spaziano dalle opere di Hieronymus Bosch e dei Preraffaelliti alla poesia di Robert W. Service. Il suo lavoro fa anche riferimento, parodizza o rende omaggio ai suoi eroi artistici e amici, tra cui Marcel Duchamp, René Magritte e Francis Picabia.

Copley tiene la sua prima mostra in una libreria di Los Angeles nel 1951 e si trasferisce in Francia poco dopo, vivendo e lavorando a Parigi e a Longpont-sur-Orge fino al 1962. A Parigi, Copley lavora negli studi della leggendaria Impasse Ronsin e ha una mostra alla Galerie Nina Dausset nel 1953, la prima di numerose personali che l'artista organizza in Europa. Verso la metà degli anni Cinquanta, Copley trasferisce il suo studio in una proprietà nei dintorni di Longpont-sur-Orge, dove vive e lavora fino al trasferimento a New York alla fine del 1962. Copley trascorre gli anni successivi principalmente a New York City, Roxbury, Conn., e infine alle Florida Keys. Alexander Iolas—il principale mercante di Copley dalla fine degli anni Cinquanta fino agli inizi degli anni Ottanta—espone regolarmente il suo lavoro a New York e a Parigi, proponendo per primo alcune delle serie chiave dell'artista. Negli anni successivi, Copley espone alla Phyllis Kind Gallery di New York e Chicago, e alla David Nolan Gallery negli anni Novanta. In Germania, il lavoro di Copley diventa popolare tra un gruppo di mercanti, tra cui Rudolf Springer, Hans Neuendorf, Reinhard Onnasch, Renate Fassbender e Fred Jahn.

Durante il corso della sua carriera, Copley rifiuta gioiosamente l'ortodossia artistica, esplorando spesso i regni del comico, del letterario e del personale, mentre molti artisti aderivano ai principi dell'Espressionismo Astratto e alle sue derivazioni. Una recente valutazione del curatore Germano Celant ha visto la "auto-narrazione" di Copley come prefigurazione di strategie simili avanzate da diversi artisti femministi e queer, definendola "un'anticipazione di valori derivanti dall'autenticità dell'esperienza, qualcosa che non ha ricevuto attenzione e non ha trovato espressione nella storia dell'arte tra la guerra e gli anni Sessanta." Allo stesso tempo, il suo lavoro anticipa molti sviluppi dell'arte contemporanea: prima l'avvento del movimento Pop Art negli anni Sessanta e, successivamente, il ritorno alla figurazione idiosincratica della pittura degli anni Ottanta e del nuovo millennio. Il lavoro di Copley, insieme a quello di Joan Brown, Neil Jenney, Judith Linhares e altri, è stato incluso nella celebre mostra “Bad” Painting al New Museum nel 1978, curata da Marcia Tucker.

In parallelo alla sua pratica artistica, Copley è stato anche un importante collezionista d'arte, mecenate, editore e scrittore. Con la sua seconda moglie, Noma Copley (nata Ratner), l'artista fonda la William and Noma Copley Foundation nel 1954 (successivamente ribattezzata Cassandra Foundation). Le sue attività filantropiche includono la concessione di borse di studio annuali per le arti visive e la musica; la pubblicazione di una serie di monografie di artisti, così come l'acquisto e il finanziamento della donazione dell'opera Etant donnés di Marcel Duchamp al Philadelphia Museum of Art. Nel 1968, Copley lancia la Letter Edged in Black Press, Inc., che pubblica l’inclassificabile rivista d’artista S.M.S, che dura sei numeri.

Mostre importanti del lavoro di Copley sono state organizzate presso il Stedelijk Museum di Amsterdam (1966); Kunsthalle Bern, Berna, Svizzera (in itineranza) (1980-81); Kestner-Gesselschaft, Hannover, Germania (1995); Ulmer Museum, Ulm, Germania (1997); Frieder Burda Museum, Baden-Baden, Germania (2012); The Menil Collection, Houston, Texas, e Fondazione Prada, Milano (entrambe nel 2016). La sua opera è stata esposta a documenta 5 (1972) e documenta 7 (1981), Kassel, Germania, così come in altre importanti mostre collettive: Pop Art USA, Oakland Art Museum, Oakland, California, (1963); "Bad" Painting, The New Museum, New York (1978); Westkunst, Museen der Stadt, Colonia (1981). Copley è stato oggetto di mostre recenti presso ICA Miami, Miami, Flo. (2018-19) e Philara Collection, Düsseldorf (2023-24). La sua opera è conservata in collezioni pubbliche tra cui il Museum of Modern Art di New York; Whitney Museum of American Art di New York; Tate di Londra; Ludwig Museum di Colonia; e molte altre istituzioni.

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William N. Copley, 1964. Courtesy William N. Copley Estate

William N. Copley, 1964. Courtesy William N. Copley Estate

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