Questa mostra celebra uno dei momenti più significativi della ricerca dell'artista, da poco scomparsa, Fausta Squatriti (Milano, 1941-2024), in cui ha indagato e sfidato le norme dell’astrattismo geometrico.
La mostra presenta circa venti opere, tra sculture e opere su carta, dalle serie Studi Cromatici, Sculture Nere e Fisiologia del Quadrato, realizzate tra gli anni Settanta e Ottanta. Questi lavori, già esposti alla Galleria del Naviglio di Milano (1979) e alla Galerie Denise René di Parigi (1982) – punto di riferimento per le tendenze astratto-geometriche internazionali – si trovano oggi nelle collezioni permanenti di importanti musei, tra cui il Centre Pompidou di Parigi e il Museo del Novecento di Milano.
Le opere in mostra testimoniano un periodo cruciale per Squatriti che, a partire dal 1968, evolve la sua ricerca artistica passando da forme eccentriche, gioiose e quasi oniriche a un approccio più severo ed essenziale, definito dall'uso rigoroso della geometria, del calcolo e da un'indagine profonda delle dinamiche tra pieni e vuoti, colori e forme.
Ad arricchire il percorso espositivo, una sezione d’archivio con cataloghi, disegni preparatori e taccuini dell’artista offre uno sguardo intimo sul processo creativo di Squatriti, sul suo studio della geometria come strumento di comprensione del mondo e come metodo per affrontare la storia, sia personale che collettiva.