“Una fotografia significa che so dov’ero in ogni momento. Ecco perchè scatto foto. Creo un diario visivo”.
Andy Warhol
Andy Warhol (1928–1987) è stato il creatore di alcune delle immagini più iconiche del ventesimo secolo, realizzate attraverso la sperimentazione continua di media diversi, tra cui la fotografia. Questa tecnica meccanica si rivelò un mezzo naturale per un artista la cui ricerca era incentrata sull’oggettivazione del soggetto e sulla spoliazione dell’opera d’arte dall’intenzione autoriale. Allo stesso tempo, però, le Polaroid istantanee e le fotografie di Warhol ci permettono di guardare con i suoi occhi attraverso l’obiettivo della fotocamera, visualizzando il gesto dello scatto e mostrando come l’artista si sia confrontato sia con il glamour che con l’ordinarietà del mondo intorno a lui.
Questa mostra raccoglie una selezione di Polaroid e stampe alla gelatina d’argento, pezzi unici in cui compaiono amici della cerchia di Warhol, star del cinema, celebrità e membri del jet set internazionale, che l’artista realizzò durante gli ultimi vent’anni della sua vita. Una parte sono ritratti che l’artista eseguì su commissione utilizzando la Polaroid Big Shot, un’economica macchina fotografica istantanea a fuoco fisso progettata appositamente per realizzare ritratti. Durante una sessione, Warhol scattava decine di Polaroid, per poi selezionarne una da cui ricavare ritratti-serigrafie di grande formato.
Si aggiungono al percorso espositivo tre autoritratti di Warhol insieme a una selezione di Polaroid dalle serie degli anni Settanta Sex Parts and Torsos e Ladies and Gentlemen.
La varietà dei soggetti, che Warhol oggettivava, rendeva glamour o eroicizzava, rivela la sua fascinazione per la fama e l’identità di genere, la sua concezione di amicizia così come l’indagine continua sui concetti di originalità e autorialità dell’opera d’arte.