“Eppure il canto delle sirene agisce e libera. Come il corpo delle donne pesce, la danza erotica delle ballerine, sintesi fra senso e ragione, eleva la sessualità dal bestiale al sovraumano.”
Flaminia Veronesi
In contemporanea alla mostra “Copley”, Tommaso Calabro inaugura la propria programmazione d’arte contemporanea con la prima Project Room nella sede di Milano, dedicata a Flaminia Veronesi (Milano, 1986).
Artista dal talento poliedrico, Veronesi debutta presso Tommaso Calabro con un progetto installativo in cui si intrecciano wall-painting, dipinti e opere tessili.
Alla richiesta di confrontarsi con un artista dalla produzione tanto vivace quanto provocatoria come William N. Copley (1919-1996), Veronesi risponde con altrettanta libertà espressiva. Per l’artista, il nudo del corpo femminile, protagonista dei lavori esposti, rifugge dalla rigidità del politicamente corretto per trovare nel surreale e nel gioco una rinnovata, più potente presa di coscienza.
È in questo modo che Veronesi tesse una tela che unisce Copley alle sue Tette fotoniche e agli acrilici della serie Look at Me, in cui l’artista trasforma delle ballerine di un night club in sirene danzanti, cariche di sogno ed erotismo.
Da “Copley” a “Popplay”.