“La sua fantasia non è mai gratuita: originata dal suo io più profondo, incontra l’inconscio collettivo del nostro tempo e ci restituisce le nostre stesse ansie, addolcite da una sorridente ironia e da una tollerante saggezza”.
Constantin Jelenski
Un nano che insegue un cavallo bianco. Una torre composta di corpi nudi. Un volto che sta per cadere in frantumi. Di tutto il surrealismo presente nei dipinti di Stanislao Lepri (1980-1905) la maggior parte impallidisce di fronte alla strana e meravigliosa storia della sua vita. Lepri fu un diplomatico aristocratico, il cui incontro casuale con l’artista Leonor Fini (1907-1996) cambiò il corso della sua vita. Divenne un pittore talentuoso che non aderì mai a manifesti o correnti, scegliendo, al contrario, di esplorare i simboli e i ricordi della sua stessa infanzia. Un bohémien moderno, le cui opere attraversarono l’Europa e furono esposte al Museum of Modern Art di New York, prima di allontanarsi dagli occhi del pubblico.
La mostra “Stanislao Lepri” include oltre quaranta opere, tra dipinti e carte, che ripercorrono l’intera carriera dell’artista, dagli anni dell’incontro con Fini fino alla fine degli anni Settanta. Si tratta di un viaggio all’interno dell’universo onirico di Lepri, i cui personaggi parlano dell’angoscia dell’uomo moderno con tagliente ironia. Scheletri, figure incappucciate, gatti giganteschi, animali reali e fantastici, figure nude di reminiscenza medievale e rinascimentale abitano un mondo surreale, che potrebbe appartenere a un sogno tanto quanto a un incubo.
Così come per molti surrealisti, le opere di Lepri immaginano cosa possa esserci al di là della realtà intelligibile, dove nulla è davvero come sembra. I suoi dipinti sono “ultramondi metafisici”, dove si svelano “l’incredibile, l’ambiguo, il contrario, l’oscura metafora, l’allusione, l’astuto, il sofismo” che pervadono un mondo divenuto ormai labirintico. Questa mostra, la prima monografica dedicata a Lepri in oltre vent’anni, riaccende i riflettori su un artista profondamente attuale, ma ancora tutto da riscoprire.